Tutto quello che c’è da sapere sui due tipi di sepoltura più diffusi in Italia
Dopo aver parlato della pratica della cremazione, nel post di oggi ci soffermiamo sulle sepolture più tradizionali: l’inumazione e la tumulazione. Capiremo di cosa si tratta, quali sono le differenze e quali documenti servono per ottenere l’autorizzazione da parte del Comune. Ma prima, una breve riflessione sull’importanza del prendersi cura dei nostri cari defunti.
Da sempre, la morte rappresenta un evento doloroso e inevitabile. In particolare, il momento della sepoltura è quello con cui diamo l’ultimo saluto al familiare o parente che ci ha lasciato, prendiamo atto della sua morte e condividiamo la sofferenza con la comunità. Dunque, avere un luogo commemorativo personale all’interno di un cimitero è un modo per rimanere in contatto con chi non c’è più, mantenere vivo il ricordo e sentirci meno soli. Portare fiori alla tomba o recitare una preghiera davanti a una lapide facilitano inoltre a incanalare il dolore e alleviare il peso della perdita.
Ma vediamo tra quali tipi di sepoltura possiamo scegliere.
Cos’è l’inumazione
Il termine inumazione proviene dal latino inhumare composto da in- e humo (seppellire), a sua volta derivato di humus (terra): è il tipo di sepoltura che viene scelto da chi desidera tornare alla terra. Infatti, questa tecnica prevede che il feretro venga deposto in una fossa scavata nel terreno della profondità di circa 2 metri, lunga al massimo 2,2 metri e distante dalla fossa successiva di 50 cm.
La bara deve essere interamente in legno e solitamente di qualità leggera, facilmente decomponibile, per agevolare il processo di trasformazione delle materie organiche in sali minerali. Tale processo avviene solitamente nell’arco di 10 anni.
Il feretro viene calato nella fossa con l’ausilio di una macchina per evitare urti o contraccolpi e ricoperto con delle pale a mano. Sopra la terra vengono collocati una croce in legno e un cippo numerato in attesa della posa del copritomba o della lapide in marmo. Occorre infatti attendere 6 mesi per far fronte a eventuali avvallamenti o assestamenti naturali del terreno. In questo periodo la manutenzione del tumulo è a carico del cimitero.
Allo scadere della concessione decennale, i resti vengono esumati e i parenti possono decidere se trasferirli in un ossario del cimitero o farli cremare per essere conservati in un’urna o sparsi nelle aree consentite. Anche se da Comune a Comune le disposizioni possono cambiare, in generale la concessione non è rinnovabile.
Cos’è la tumulazione
Il termine tumulazione deriva dal latino tumŭlus (tumulo, monticello) ed è il tipo di sepoltura scelto da chi desidera preservare il ricordo del defunto il più a lungo possibile. Questa tecnica prevede che la salma sia posta in un feretro di legno rivestito di zinco ed ermeticamente sigillato per garantire la massima conservazione. La bara viene poi murata o intonacata all’interno di una costruzione in calcestruzzo, ovvero un loculo a colombaio o una tomba ipogea. Esiste anche la possibilità della sepoltura in cappelle di famiglia o in aree riservate del cimitero come, ad esempio, quella del cimitero inglese (destinata ai defunti atei o di religioni diverse da quella cristiana-cattolica). In ogni caso è possibile apporre una lapide o copritomba all’esterno di questi luoghi.
Spazio permettendo, sia loculi che tombe possono ospitare uno o più feretri oltre a eventuali cassette con resti esumati da terra o urne cinerarie derivate da cremazione di parenti o affini entro il 6° grado del defunto o del concessionario.Questo tipo di sepoltura viene concesso dal Comune in base alla capienza del cimitero per un periodo di almeno 20 anni, come stabilito dalla normativa nazionale. Alla scadenza della concessione, i parenti del defunto possono chiedere un rinnovo per altri 20 anni previo pagamento del relativo canone. In alternativa, o nel caso in cui il secondo rinnovo sia giunto al termine, la salma può essere riesumata e i resti raccolti in una cassetta ossario per essere traslati o cremati. Se non viene espressa alcuna preferenza per la destinazione dei resti, questi vengono trasferiti all’ossario comune.
Come ottenere l’autorizzazione alla sepoltura
Per entrambe le sepolture è necessario ottenere l’autorizzazione del Comune. Il trasporto della salma e la sepoltura devono essere richieste all’Ufficiale di Stato Civile che rilascerà il permesso dietro pagamento dei diritti comunali.
Per la domanda servono:
- il modello ISTAT (compilato e firmato dal medico);
- il certificato stilato dal medico necroscopo indicante la causa delle morte e il periodo di osservazione (solitamente 24 ore dal decesso);
- il nulla-osta dell’Autorità Giudiziaria in caso di morte violenta o improvvisa.
Al momento della richiesta è necessario indicare anche: la data e l’orario delle esequie, il cimitero di destinazione e il tipo di sepoltura (tumulazione o inumazione). Se la sepoltura avviene nello stesso Comune del decesso tali informazioni possono essere comunicate a voce.
Nel caso in cui il cimitero prescelto si trovi in un Comune diverso rispetto a quello della morte, occorre un’apposita richiesta di autorizzazione in marca da bollo alla quale farà seguito una comunicazione al Comune di destinazione.
Tutti questi adempimenti possono essere svolti dai congiunti del defunto o dall’impresa funebre incaricata delle esequie.
La nostra impresa è a vostra disposizione, con massima umanità e rispetto, per assistervi nella scelta del tipo di sepoltura, per informazioni sull’eventuale acquisto dello spazio cimiteriale o per il disbrigo delle pratiche burocratiche.