La cremazione è una scelta sempre più diffusa anche in Italia. Secondo le statistiche elaborate da SETIF Utilitalia, dal 2019 al 2020 c’è stato un aumento di oltre il 27%, per un totale di 247.840 cremazioni. Ma cosa accade durante questa pratica funebre?
Rispondere alla domanda può chiarire eventuali dubbi e aiutare chi desidera lasciare precise disposizioni ai propri cari. D’altro canto, può sensibilizzare e informare tutti coloro che cercano di comprendere meglio come avviene il processo nello specifico. Continuate a leggere per trovare le informazioni che state cercando.
Cos’è la cremazione?
Prima di entrare nel merito del procedimento in questione, ricordiamo di cosa stiamo parlando. La cremazione è un processo che si svolge all’interno di edifici autorizzati chiamati crematori. Consiste nell’uso del fuoco per trasformare in ceneri le spoglie del defunto. Al termine del trattamento, i resti vengono consegnati ai familiari all’interno di un’urna cineraria.
La parola cremazione deriva dal latino crematio, -onis cioè cremare, bruciare e veniva usata in epoca romana per indicare un incendio. Nel periodo della Santa Inquisizione, invece, vivi crematio indicava una pena prevista per i reati più gravi che consisteva nella messa al rogo delle persone accusate di eresia.
Questa pratica funebre, già in uso presso greci e romani, è oggi un’alternativa alla sepoltura classica, se non addirittura il rituale dominante presso le popolazioni di religione buddista e brahmanica.
La prima cremazione in Italia risale al 1822 con la salma di Percy Bysshe Shelley, il famoso poeta britannico che annegò nel golfo di La Spezia. Per volontà dell’amico Byron, i suoi resti furono bruciati sulla spiaggia di Viareggio sopra una pira cosparsa di incensi e oli aromatici.
Ma adesso capiamo meglio in cosa consiste questa procedura.
Come avviene la cremazione?
La preparazione
Dopo aver espletato le formalità necessarie e prima dell’ingresso del feretro nel forno crematorio, è prevista una fase di preparazione. Prima di tutto vengono rimosse tutte le parti metalliche dalla bara come maniglie, crocifissi o altri simboli. Per una questione di tracciabilità, l’unico elemento che viene conservato è la targhetta con i dati identificativi della persona.
Eventuali protesi, pacemaker e apparecchi acustici vengono asportati per evitare che causino problemi durante la combustione. Allo stesso modo occhiali, gioielli o altri oggetti vengono messi da parte per non danneggiare il forno crematorio.
La cremazione
Una volta che tutto è pronto, è possibile procedere con la vera e propria cremazione. La cassa contenente il feretro viene inserita nella prima camera crematoria attraverso delle guide metalliche: è qui che avviene il processo di combustione che trasforma poco alla volta la salma in cenere. In questa fase si possono raggiungere temperature di circa 900-1.000 gradi. Un sistema di ventilazione immette continuamente aria fornendo l’ossigeno necessario per la combustione.
I gas prodotti dalla cremazione entrano nella camera secondaria dove sono sottoposti a una temperatura di circa 800 gradi. Questo procedimento serve a ridurre fumo, odore ed emissioni prima del loro rilascio in atmosfera.
La durata complessiva dell’operazione è di circa 2 o 3 ore a seconda della temperatura del forno, delle dimensioni della bara e della corporatura del defunto.
Durante la cremazione la cassa si trova su un rullo automatico costantemente monitorato dall’esterno da un operatore. Al termine della trasformazione ciò che resta di un corpo è circa il 3,5% del suo peso. Indicativamente si parla di circa 2,4 kg per un corpo adulto.
I familiari possono accompagnare la salma fino al tempio crematorio per un ultimo saluto. Nello specifico, presso la struttura accreditata ISO 9001 alla quale ci affidiamo (il crematorio di Ponte a Ema) è possibile assistere all’ingresso del feretro nel forno sia da una saletta privata dedicata, che da remoto grazie alla registrazione messa a disposizione dei familiari e inviata via e-mail.
Ricordiamo che in Italia la cremazione può avvenire solo presso le strutture autorizzate e approvate. Sul territorio nazionale sono presenti 86 forni crematori. Per un elenco completo e aggiornato rimandiamo al sito web fornocrematorio.it
La raccolta dei resti
Terminato il processo di cremazione, i resti vengono lasciati raffreddare per circa 30 minuti. Dopodiché possono essere raccolti con l’ausilio di un particolare setaccio che elimina le parti più fini. Una sonda magnetica isola invece gli elementi metallici eventualmente rimasti. I resti che non sono ancora del tutto inceneriti passano dentro il cremulator per ottenere un composto che richiama la consistenza della sabbia.
Cosa fare con le ceneri
Le ceneri vengono dunque sigillate all’interno di un’urna e restituite ai familiari, i quali possono decidere di tumularle o inumarle al cimitero, conservarle in una zona privata o spargerle nei luoghi consentiti dalla legge.
Come manifestare la volontà per la cremazione
Ricordiamo che per poter procedere con la cremazione è essenziale che il defunto abbia comunicato in vita questa volontà tramite:
- disposizione testamentaria;
- iscrizione a un’organizzazione dedicata;
- comunicazione a voce a uno o più familiari.
Infine, è necessario che il certificato medico escluda la causa di morte per reato.
Conclusione
Consapevoli di quanto l’argomento sia delicato e complesso, ribadiamo che l’intero processo viene svolto da professionisti specializzati con la massima attenzione e rispetto per le spoglie del defunto, oltre che per i familiari. Come sempre, restiamo a vostra disposizione per maggiori delucidazioni in merito o per assistervi nel miglior modo possibile.