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Come tutelare l’animale se il padrone muore

Anche se l’affetto che nutriamo per i nostri animali da compagnia è eterno, il tempo che trascorriamo con loro è limitato. In particolare, può accadere che gli animali sopravvivano ai proprietari e che, in mancanza di indicazioni precise, vengano abbandonati o finiscano nelle mani sbagliate.

Per evitare situazioni del genere e ricambiare l’amore ricevuto è bene pianificare per tempo chi e come si prenderà cura di loro anche quando non potremo più farlo di persona. Continuate a leggere per capire cosa è possibile fare e come rendere questo delicato momento meno stressante possibile. 

come tutelare animali dopo la morte del padrone cane e gatto

Inserire una clausola nel testamento 

Grazie al testamento possiamo garantire che i nostri amici a quattro zampe stiano bene anche dopo la nostra dipartita. Ma ci sono degli aspetti importanti da tenere in considerazione. 

Secondo il Codice Civile gli animali sono considerati beni mobili, cioè oggetti. Tale condizione giuridica consente quindi di lasciarli in eredità ma non di renderli destinatari di un lascito testamentario (come invece è possibile negli Stati Uniti). Detto altrimenti: una clausola in cui nominiamo Fido come erede del nostro patrimonio sarà nulla. Questo perché gli animali, non avendo capacità giuridica, non possono essere titolari di diritti e obblighi al contrario delle persone fisiche, giuridiche e degli enti. Come comportarsi?

Per garantire un tenore di vita adeguato al nostro animale anche quando non ci saremo più, possiamo inserire nel testamento una clausola dedicata. Nello specifico, si tratta di nominare un familiare, una persona di fiducia o un’associazione in qualità di erede o legatario. Questo soggetto sarà vincolato ad amministrare i beni indicati e a prendersi cura del benessere dell’animale in questione. 

Per essere certi che le nostre volontà vengano rispettate, possiamo inoltre inserire nel testamento: 

  • un erede/legatario alternativo: un secondo soggetto beneficiario dei nostri beni e vincolato all’onere di provvedere all’animale. Il suo compito sarà quello di sostituire il primo qualora questo non voglia o non possa più adempiere agli obblighi previsti;
  • un esecutore testamentario che vigili sul rispetto delle nostre disposizioni e che, in caso di violazioni, chieda la revoca del lascito.

Un esempio di clausola potrebbe essere: 

“Nomino erede/legatario il Signor Mario Bianchi a condizione che provveda al mantenimento e alla cura del mio gatto Mao per tutta la sua vita. Qualora il Signor Mario Bianchi non volesse o potesse farlo, nomino legatario/erede alternativo la Signora Franca Rossi con lo stesso onere. Infine, nomino il Signor Andrea Verdi in qualità di esecutore testamentario.

La scelta tra erede o legatario dipende dalla volontà del testatore. Nello specifico, l’erede diventa titolare dell’intero patrimonio (debiti inclusi) mentre il legatario è un successore definito anche “a titolo particolare”, cioè subentra solo in uno o più specifici diritti patrimoniali. 

Sempre attraverso il testamento, il soggetto prescelto potrà essere messo a conoscenza di tutti gli aspetti che interessano la vita dell’animale quali: dieta, problemi di salute e/o terapie da seguire, dati del veterinario e relativi referti, contatti utili (es: dog sitter), eventuale microchip, dettagli dell’assicurazione (se presente), preferenze (giochi, comandi, dove ama dormire, effetti personali ecc), indicazioni sul da fare dopo la sua morte ecc.. 

Affinché abbia valore, ricordiamo che il testamento non deve essere depositato per forza dal notaio. È infatti sufficiente che le volontà, i dettagli del beneficiario, l’oggetto del lascito e altre informazioni utili vengano scritti a mano e accompagnati da data e firma del testatore. Per approfondimenti sull’argomento rimandiamo al post “Olografo, pubblico e segreto: tutti i tipi di testamento riconosciuti” .

Cosa accade in assenza di testamento o di indicazioni specifiche? In questa evenienza il nostro fidato amico, essendo considerato parte del patrimonio, entrerà nell’asse ereditario. Qualora poi gli eredi legittimi fossero più di uno, dovrà essere determinato a chi affidarlo. Onde evitare problemi o imbarazzi inutili, meglio decidere con la dovuta calma a chi affidarlo. 

come tutelare animali dopo la morte del padrone gatto e cane

Scegliere chi si occuperà del nostro animale

Trovare il beneficiario del nostro lascito non è una banalità. Tra gli elementi da tenere in considerazione, è importante verificare se il soggetto al quale stiamo pensando: 

  • ha i requisiti necessari per provvedere al benessere del nostro animale (età, spazi, predisposizione ecc.);
  • possiede altri animali;
  • conosce il nostro cane o il nostro gatto;
  • è in grado di gestire i beni destinati al nostro animale (es: una cifra esigua potrebbe scoraggiare la persona mentre una troppo elevata potrebbe spingerla a spendere i soldi per altre finalità.)

A proposito di risorse economiche, l’ammontare da destinare alla cura e al mantenimento dei nostri animali dipende da diversi fattori. La scelta non deve però essere condizionata dal timore di mancare di rispetto ai parenti più stretti. La legge prevede infatti la cosiddetta quota disponibile, ovvero una parte di patrimonio che il testatore può disporre liberamente, senza vincoli di sorta. Nello specifico, ecco le quote libere in base alle varie casistiche:

  • in presenza di un solo coniuge o di un solo figlio: 1/2 del patrimonio
  • in presenza di un coniuge e un figlio: ⅓ del patrimonio
  • in presenza di un coniuge e più figli: ¼ del patrimonio
  • in presenza di 2 o più figli: ⅓ del patrimonio
  • in presenza di genitori: ⅔ del patrimonio
  • in assenza di parenti: 100% del patrimonio

Infine, in mancanza di persone alle quali affidare i nostri amici animali, è possibile indicare come erede o legatario un’associazione (come la LAV, l’ENPA o realtà locali conosciute dal testatore ) che si prenderà cura di loro al meglio quando noi non potremo più farlo. In questo caso, il lascito potrà essere destinato per intero al nostro cane o gatto e/o ad altri animali bisognosi.

come tutelare animale dopo la morte del padrone ragazza che gioca con cane

Stipulare un’assicurazione ad hoc 

Esistono infine delle assicurazioni dedicate agli animali che prevedono lo stanziamento di una cifra di massimo 10.000 euro per garantire il benessere dell’animale. Tale cifra dovrà essere usata in seguito al decesso del proprietario per spese o cure veterinarie e per i beni di prima necessità (cibo, guinzagli, cucce ecc.). Anche in questo caso, l’animale potrà essere affidato a un parente, una persona di fiducia o a un’associazione. 

Ecco quali opzioni abbiamo a disposizione per compiere un gesto di affetto nei confronti di chi ha condiviso momenti significativi e speciali della nostra vita. Vi invitiamo dunque a prendervi il tempo necessario per fare chiarezza e assicurarvi che i vostri amici a quattro zampe ricevano le attenzioni necessarie per tutta la vita.

Se avete domande sull’argomento o avete necessità di assistenza siamo a vostra disposizione per garantire che le vostre volontà vengano rispettate e che i vostri amici animali siano trattati con la dignità che meritano. 

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