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COME CREARE UN TESTAMENTO BIOLOGICO?

Affrontare decisioni complesse nel corso della vita è inevitabile: il testamento biologico si presenta come una di queste ma anche come un gesto legato all’amore e alla responsabilità. Un modo speciale per prendersi cura di sé stessi e dei propri cari, donando loro chiarezza e serenità.

Nell’articolo di oggi, capiremo meglio di cosa si tratta, chiariremo dubbi e offriremo informazioni pratiche per aiutarvi a prendere decisioni che rispecchino i vostri valori e le vostre volontà. 

Cos’è il testamento biologico?

Il testamento biologico è un documento in cui una persona esprime in anticipo le proprie scelte riguardo alle cure mediche che desidera ricevere o rifiutare in situazioni in di mancanza di autonomia. Conosciuto anche come DAT (disposizioni anticipate di trattamento), vuole quindi assicurare che le nostre preferenze vengano rispettate, permettendo ai familiari e agli operatori sanitari di avere una guida chiara da seguire anche in momenti complessi. Quando subentrano gravi condizioni di salute e l’autonomia decisionale della persona è compromessa, per esempio, il testamento biologico può rappresentare un riferimento prezioso. Prima di approfondire i contenuti delle DATA, capiamo quali sono le disposizioni normative che lo regolano. 

Secondo i principi riportati negli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e negli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nessun trattamento sanitario può essere avviato o proseguito in assenza del consenso libero e informato della persona interessata, tranne nei casi espressamente previsti dalla legge. Grazie all’introduzione della disciplina sul testamento biologico, le persone possono dunque esprimere le proprie preferenze sui trattamenti da accettare o rifiutare in presenza di incapacità decisionale. Nello specifico, la legge sul testamento biologico è in vigore in Italia dal 31 gennaio 2018 (legge 219 del 22 dicembre 2017). 

Il testamento biologico consente di esprimere le proprie volontà in merito a: 

  • cure salvavita: terapie mirate a prolungare la vita in modo artificiale, come la rianimazione cardiopolmonare o l’uso di macchine di supporto vitale;
  • nutrizione o idratazione artificiale; 
  • terapia intensiva; 
  • dolore e sollievo: trattamenti per il controllo del dolore e cure palliative;
  • donazione di organi e di tessuti;  
  • luogo di cura (casa, ospedale o altra struttura sanitaria).  

Come creare un testamento biologico  

Prima di scrivere il testamento biologico, è consigliabile raccogliere le informazioni sanitarie del caso chiedendo supporto al proprio medico di famiglia o a un esperto del settore. Anche se non esistono formule standard, alcuni Comuni o siti internet mettono a disposizione modelli che ne agevolano l’elaborazione. 

Chiunque sia maggiorenne e nel pieno possesso delle proprie capacità di intendere e di volere può redigere questo documento e depositarlo presso: 

  • uno studio notarile: l’atto pubblico o la scrittura privata autenticata dal pubblico ufficiale viene conservato dal notaio stesso; 
  • l’Ufficio di stato civile del Comune di residenza: la scrittura privata viene annotata in un apposito registro come stabilito nella circolare del Ministero dell’interno);
  • le strutture sanitarie competenti nelle regioni che hanno regolamentato la raccolta delle DAT, anche in questo caso tramite scrittura privata;
  • gli Uffici consolari italiani, per i cittadini italiani all’estero. 

Il testamento biologico è esente dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, diritto o tassa.

Se le condizioni fisiche dell’interessato non consentono la forma scritta, è possibile esprimere le DAT mediante videoregistrazione o altri dispositivi che permettono alla persona di comunicare. Inoltre, il testamento biologico può essere rinnovato, modificato o revocato in qualsiasi momento per scritto o con il supporto degli strumenti appena citati. 

La Banca dati nazionale delle DAT

Tutti i testamenti biologici sono trasmessi e inseriti presso la Banca dati nazionale delle DAT del Ministero della Salute. In particolare, per la trasmissione delle DAT raccolte dal 1 febbraio 2020, è necessario acquisire il consenso del disponente con la possibilità di ricevere una notifica via email dell’avvenuta registrazione. Le DAT raccolte prima del 1 febbraio 2020 sono invece state trasmesse da notai, Comuni e consolati alla Banca dati nazionale comprensive della copia della DAT, secondo quanto disposto dall’art. 11 del DM 10 dicembre 2019. Il disponente può chiedere la cancellazione di copia della DAT trasmessa. Per consultare il documento è necessario autenticarsi tramite SPID o CNS: oltre al diretto interessato, l’accesso è consentito all’eventuale fiduciario e al medico che ha in cura il disponente stesso. 

Nomina di un fiduciario

La legge prevede la possibilità di nominare un fiduciario (ed eventualmente un sostituto qualora il primo sia impossibilitato). Spetterà a lui interfacciarsi col personale sanitario nel caso in cui il disponente sia impossibilitato e, insieme ai medici, disattendere le disposizioni nel caso in cui: 

  • le preferenze espresse risultino incongrue;
  • le preferenze espresse non corrispondano alla condizione clinica del momento; 
  • siano sopravvenute terapie non prevedibili alla data di redazione del testamento biologico. 

Se il fiduciario si trova in disaccordo con i medici, la decisione finale viene demandata al giudice tutelare su ricorso del rappresentante legale della persona interessata, dei soggetti di cui all’art. 406 del codice civile, del medico o del direttore della struttura sanitaria che ha in cura il disponente. 

Nel momento in cui il fiduciario accetta l’incarico deve firmare il testamento biologico e ne riceve una copia. Il disponente può revocare o modificare il fiduciario. Se, dopo aver accettato, la persona nominata desidera rifiutare l’incarico, dovrà farlo tramite atto scritto.  In entrambi gli scenari, sarà nominato un amministratore di sostegno con i soliti compiti. 

Il testamento biologico, o DAT, permette di esprimere chiaramente le nostre preferenze, promuovendo il rispetto delle scelte personali. Questo atto concreto di cura è significativo tanto per noi stessi quanto per i nostri cari, consentendoci di gestire le decisioni mediche in modo etico e consapevole. La flessibilità e l’assenza di oneri associati a questo strumento lo rendono inoltre una soluzione accessibile a tutti, nonché adattabile alle diverse esigenze e volontà.

Per maggiori dettagli e approfondimenti, vi invitiamo a contattarci: siamo disponibili per rispondere alle vostre domande e condividere tutte le informazioni necessarie

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