Perdere una persona cara è senza dubbio un’esperienza difficile e intensa da affrontare sotto molti punti di vista. Ma, oltre al carico emotivo legato all’evento infausto, ci sono anche una serie di aspetti pratici di cui prendersi cura per tutelare gli interessi e le volontà del defunto ed evitare sgradevoli inconvenienti.
Ecco perché, dopo aver parlato dell’organizzazione del funerale, oggi capiremo meglio cosa fare quando una persona muore per quanto riguarda:
- documenti personali
- dichiarazione dei redditi
- pensione
- dichiarazione di successione
- veicoli a motore
- utenze domestiche
- tassa sui rifiuti
- conti bancari
Documenti personali
Carta d’identità, passaporto e patente non devono per forza essere restituiti ma, in caso di smarrimento, andranno denunciati ai Carabinieri.Gli eredi devono invece riconsegnare l’eventuale porto d’armi o chiedere il nulla osta per poter conservare quanto posseduto dal defunto. La tessera sanitaria può essere conservata.
Dichiarazione dei redditi
L’anno successivo alla morte, gli eredi devono presentare la dichiarazione dei redditi dell’anno di morte per conto del defunto. In particolare, facciamo presente che le spese funebri possono essere portate in detrazione da chi le ha sostenute fino a un importo di € 1550,00 (19%).
Pensione
Se il defunto percepiva una pensione, è possibile attivare la procedura per la cessazione dell’accredito o richiedere la pensione di reversibilità a favore del coniuge superstite.
La pensione di reversibilità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del lavoratore o del pensionato, indipendentemente da quando viene inoltrata la domanda. In presenza di più titolari di pensione di reversibilità (es: coniuge e figlio), se uno dei due perde il diritto, l’altro lo mantiene inalterato o ridotto in base al reddito.
In alternativa alla reversibilità è possibile ottenere la pensione indiretta a condizione che il defunto avesse accumulato almeno 15 anni di contributi o fosse assicurato da un minimo di 5 anni di cui 3 versati nei cinque anni precedenti al decesso.
Entrambe le pensioni possono essere richieste e ricevute da:
- coniuge superstite, anche in caso di separazione e divorzio, in assenza di nuovo matrimonio;
- figli legittimi, legittimati, adottivi, naturali, riconosciuti legalmente o giudizialmente dichiarati, nati da matrimoni precedenti a carico del genitore alla data del decesso;
- nipoti a carico;
- genitori, qualora abbiano compiuto 65 anni e non beneficino di altre pensioni;
- fratelli celibi e sorelle nubili.
La pensione non può invece essere erogata a:
- genitori del defunto già titolari di pensione diretta;
- coppie di fatto;
- fratelli e sorelle non sposati, già titolari di pensione o che lavorano.
L’erogazione della pensione può cessare nei seguenti casi:
- nuovo matrimonio del coniuge superstite;
- raggiungimento della maggiore età del figlio o termine degli studi;
- raggiungimento dell’indipendenza economica del figlio;
- percezione di una pensione da parte del fratello o della sorella.
Per attivare questa pratica è necessario inoltrare la documentazione necessaria tramite patronato, sul sito internet o gli uffici dell’INPS.
Dichiarazione di successione
Se il defunto era proprietario di immobili o diritti reali sugli stessi, è obbligatorio redigere la dichiarazione di successione entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Per farlo, gli eredi devono compilare il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Sarà l’Agenzia a stabilire le imposte e le spese da pagare.
Veicoli a motore
Nel caso in cui il defunto abbia lasci un’auto o un altro tipo veicolo a qualcuno, il beneficiario deve autenticare la firma in qualità di erede nell’atto di accettazione dell’eredità entro sei mesi.
Inoltre, entro 60 giorni dall’accettazione dell’eredità, l’erede o gli eredi hanno l’obbligo di registrare l’atto presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), che a sua volta rilascerà il certificato di proprietà digitale.
Solo a questo punto l’erede/gli eredi può/potranno:
- chiedere l’aggiornamento della carta di circolazione alla Motorizzazione. Se l’erede è un discendente, ascendente o coniuge basta presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi dell’art. 47 DPR 415/00 con la data di morte dell’intestatario del veicolo, l’attestazione della qualità di erede e versare quanto dovuto. Se l’erede non rientra in queste categorie, oltre alla dichiarazione che attesta la qualità di erede occorre un certificato di morte in carta semplice;
- chiedere il trasferimento di proprietà e aggiornare i documenti del veicolo;
- registrare l’atto di vendita.
Tra i costi da sostenere per questa pratica ricordiamo:
- diritti DT per la Motorizzazione Civile: € 10,20 oltre ai versamenti postali;
- imposta di bollo per la registrazione al PRA: € 48,00 (da pagare entro 60 giorni);
- ACI: € 27,00;
- imposta di bollo per l’aggiornamento della carta di circolazione: € 16;
- imposta provinciale di trascrizione: il costo varia in base al modello e alla provincia di residenza;
- eventuali costi di intermediazione.
Per quanto riguarda il bollo, è opportuno tenere a mente che non viene sospeso ma che deve essere suddiviso in base all’eredità e pagato dagli eredi.
Infine, suggeriamo di informare del decesso l’assicurazione e comunicare se terminare il contratto in essere e passare a un nuovo operatore o proseguire con la stessa compagnia.
Utenze domestiche
Tra le altre cose da fare dopo la morte di un familiare, è necessario procedere con la voltura o la cessazione della fornitura di utenze quali acqua, gas, telefonia ecc.. In pratica, gli eredi sono tenuti a comunicare i dati della pratica di successione compilando gli appositi moduli in formato cartaceo o digitale disponibili negli uffici o sui siti internet dei singoli fornitori.
Anche il canone RAI rientra in questa categoria: essendo addebitato sulla bolletta dell’elettricità dell’abitazione di residenza del defunto, la disdetta o la voltura della relativa utenza implica la disattivazione o il subentro relativo al canone.
Tassa sui rifiuti
Spetta inoltre ai familiari chiedere la cancellazione del defunto dal registro dei contribuenti all’Ufficio Tributi del Comune ed eventualmente la variazione di intestazione.
Conti bancari
Pochi giorni dopo la comunicazione del decesso alla banca, il conto corrente del defunto viene congelato in attesa della dichiarazione di successione dell’eredità. Per evitare inconvenienti, è opportuno che gli eredi abbiano o aprano un altro conto corrente per eventuali transazioni e soprattutto si attivino quanto prima per presentare la domanda di successione.
La banca, dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione o la certificazione e l’atto notorio che consente di individuare gli eredi, ha 30 giorni per sbloccare il conto. In questo modo, chi ne ha diritto, può tornare a eseguire le operazioni abituali in base alle quote spettanti.
Infine, vi invitiamo a verificare il da farsi relativamente a eventuali:
- assicurazioni: comunicando l’avvenuto decesso, la compagnia procede a cessare il contratto in essere;
- abbonamenti;
- fondi pensione;
- profili social.
Come immaginerete, tutte queste operazioni richiedono tempo e attenzione. Per questo motivo, in caso di bisogno, consigliamo di affidarsi al supporto di un patronato, un avvocato o un consulente finanziario. Come sempre, anche noi di Bullentini ci mettiamo a disposizione come impresa funebre per chiarimenti o maggiori informazioni.