Basta un“sì”per dare speranza a chi viene dopo di noi
Donare gli organi e i tessuti può migliorare l’esistenza di molte persone: un donatore può salvare fino a 7 vite! Ecco perché questo gesto rappresenta un atto di solidarietà nei confronti dei pazienti in lista d’attesa per il trapianto, oltre a essere un modo per continuare a sentirsi parte della comunità.
Se state valutando la possibilità di diventare donatori ma titubate a causa di scarse informazioni, in questo post troverete le risposte ai principali timori e tutte le informazioni per fare in modo che la vostra volontà venga rispettata.
Come funziona la donazione di organi e tessuti
Iniziamo a sciogliere alcuni dubbi ricordando che la donazione di organi e tessuti avviene solo ed esclusivamente con il consenso espresso in vita da parte del donante o, in assenza, dei familiari. In Italia, infatti, non trova attuazione il principio del silenzio-assenso introdotto dalla Legge 1 aprile 1999 n. 91 artt. 4 e 5.
Per una massima tutela e trasparenza, è necessario esprimere il consenso o il dissenso esplicito(art. 23 della Legge 1 aprile 1999 e Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000).
Inoltre, quasi tutte le professioni religiose considerano la donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto come un atto di amore e altruismo.
I falsi miti sulla donazione di organi e tessuti
Per aiutarvi a prendere una decisione consapevole e far sì che la donazione diventi un vero e proprio dono nei confronti del prossimo, raccogliamo di seguito le principali domande sull’argomento e diamo loro risposta.
- Al momento dell’espianto degli organi sarò veramente morto?
Sì. L’espianto degli organi avviene dopo la diagnosi di morte cerebrale.
- Verrà fatto il massimo per tenermi in vita una volta conosciuta la mia volontà di donare?
Sì. A prescindere dalla nostra posizione in merito alla donazione, i medici faranno sempre il possibile per salvare la nostra vita.
- Sono troppo malato o troppo anziano per donare?
L’idoneità al trapianto viene valutata dallo staff medico con indagini specifiche. Anche se il donatore soffre di patologie trasmissibili (es: infezioni o tumori) è sempre consigliabile fornire il consenso. Per quanto riguarda l’età, non sono previsti limiti: più che l’età anagrafica conta lo stato di salute degli organi e dei tessuti. L’unico vincolo da rispettare riguarda i minorenni, nel loro caso è necessario l’assenso esplicito di entrambi i genitori.
- Il mio corpo verrà deturpato dopo l’espianto?
No. Dopo l’espianto il corpo viene riconsegnato non deturpato per il rito funebre.
- A chi andranno i miei organi?
La donazione è un atto anonimo, volontario e gratuito: non è possibile scegliere quali organi o tessuti donare né individuare una o più persone a cui destinarli.
- E se cambiassi idea?
La scelta in merito alla donazione è reversibile: possiamo sempre cambiare idea, varrà l’ultima dichiarazione resa.
Quali organi possiamo donare
Come abbiamo accennato sopra, dopo la morte possiamo essere d’aiuto a più persone donando sia organi che tessuti. Nel dettaglio, gli organi da donare sono: cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas e intestino. Tra i tessuti: cute, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.
Come dichiarare la volontà di donare?
Per diventare donatori di organi e tessuti esistono diverse possibilità valide ai sensi di legge, tra cui:
- compilare un modulo presso l’Asl di appartenenza;
- esprimere la nostra volontà al momento del rinnovo o del rilascio della carta d’identità presso l’ufficio anagrafe del Comune;
- iscriversi all’Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule > https://www.aido.it/iscrizione-aido);
- compilare il tesserino blu del Ministero della Salute (potete scaricarlo da questo link>https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_cntPagine_245_listaFile_itemName_ 2_file.pdf);
- riportare la nostra volontà su un foglio biancoaccompagnata da firma e data;
- compilare una donor card distribuita dalle associazioni di settore.
Sia la dichiarazione resa all’ASL, sia quella resa al Comune o all’AIDO, vengono registrate nel Sistema Informativo Trapianti consultabile dai medici per verificare l’esistenza di una volontà in merito alla donazione.
Se invece optate per una delle altre soluzioni, è importante conservare la dichiarazione di volontà tra i documenti personali e parlarne con i familiari per renderli consapevoli della nostra decisione.
In assenza di manifestazione di volontà da parte del defunto sia in in forma scritta che orale, la fattibilità della donazione viene determinata tramite un colloquio con i familiari aventi diritto (il coniuge non separato o il convivente moreuxorio o, in mancanza, i figli maggiori di età, i genitori ovvero il rappresentante legale) i quali possono esprimersi in modo favorevole o meno in base alla conoscenza della persona defunta.
Donazione organi: perché è importante lasciarlo detto?
È dunque consigliabile esprimere per tempo la volontà sulla donazione, qualunque essa sia, perché garantisce che la nostra scelta venga rispettata e solleva gli affetti più vicini dal prendere una decisione importante in un momento difficile e delicato.
Ricordiamo inoltre che, decidendo di diventare donatori, contribuiremo a garantire il diritto alla vita e alla salute. Come emerge dai dati 2020 dell’AIDO (https://www.aido.it/dati_statistici/attivita.htm) , in Italia i pazienti in lista d’attesa sono oltre 8.500 e la percentuale di opposizione alla donazione arrivano al 30%: con un semplice“sì”, possiamo aiutarli a tornare a vivere come prima.
Chiudiamo l’articolo con un altro punto di vista sull’argomento offerto dalla poetessa e scrittrice afro-americana Maya Angelou: “Tra gli altri benefici, donare libera l’anima del donatore.”
Come sempre, siamo a vostra disposizione per tutte le informazioni sull’argomento: contattateci